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LA FORMAZIONE DEGLI OPERATORI SULLE POLITICHE PER LA SICUREZZA INTEGRATA PER LA CREAZIONE DI FIGURE DI COORDINAMENTO

(In collaborazione con Toscana Notizie - Agenzia di informazione della giunta regionale)

Cos'è?

Il  Libro Bianco sulle Politiche Regionali di sicurezza urbana, sottolinea l'importanza della formazione degli operatori, con particolare riferimento alla necessità di rafforzare l’attività regionale per la formazione di personale dedicato al coordinamento delle politiche integrate di sicurezza urbana presso le amministrazioni comunali; altra raccomandazione  è quella relativa alla creazione, all'interno degli Enti Locali, di una figura che sia in grado di coordinare gruppi intersettoriali e multidisciplinari di lavoro interni ed esterni alla PA, con responsabilità complessive in ordine alla gestione delle politiche di sicurezza urbana.

La formazione in ambito di sicurezza è affrontata dalla Regione Toscana coerentemente con il quadro normativo vigente, nel rispetto delle competenze dei vari soggetti istituzionali che concorrono agli interventi finalizzati alla sicurezza della comunità, e secondo i principi dell'integrazione tra politiche di prevenzione e politiche di vigilanza e controllo.

Da queste considerazioni è stato disegnato e realizzato il corso di alta formazione sulle “Politiche per la sicurezza integrata”, organizzato dalla Regione Toscana e dalle Università di Firenze, Pisa e Siena. Punto di partenza è un approccio al concetto di sicurezza che ne riconosca le molteplici sfaccettature, capace di rendere conto della sua natura multidimensionale e mutevole nel corso del tempo. Si tratta, in altri termini, di una nozione di sicurezza che non rifugge ma mette al centro la sua complessità, e dunque richiama inevitabilmente il nesso di interdipendenza tra i processi di trasformazione economica e sociale, con il loro inevitabile retaggio di insicurezza e possibile disagio sociale e personale, e questioni legate all’andamento di fenomeni criminali, all’andamento dei mercati e della finanza pubblica, al progresso tecnologico, ai mutamenti demografici.

Dove è stato realizzato?

Il corso proposto si è svolto a Firenze, è in corso di svolgimento a Pisa e sarà bandito prossimamente a Siena. Le sedi sono state scelte per minimizzare le difficoltà logistiche della partecipazione di frequentanti e studenti da tutte le province della Toscana. La Regione interviene finanziariamente per garantire la partecipazione di 63 dipendenti degli enti locali toscani.

Come funziona?

Il primo modulo si concentra sulla dimensione politico-istituzionale, fornendo nozioni introduttive rispetto al concetto di sicurezza, nelle sue differenti possibili declinazioni, e concentrandosi poi sul tema sicurezza nel discorso pubblico e nel dibattito politico, sulle statistiche relative alla criminalità in Italia – con il loro effetto in termini di percezioni diffuse – per poi guardare agli assetti regolativi della sicurezza urbana e delle politiche per la sicurezza integrata, per fornire infine strumenti di comprensione degli assetti regolativi delle politiche per la gestione/contenimento dei flussi migratori, attraverso un focus particolare al ruolo degli enti locali.

Il secondo modulo affronta il tema delle politiche per la sicurezza, guardando quindi soprattutto alla risposta istituzionale. Dopo una necessaria introduzione all’analisi delle politiche pubbliche e degli strumenti di policy, ci si concentra sulle politiche per la sicurezza, analizzate nello loro diverse fasi, per poi volgere l’attenzione a strumenti, metodologie e indicatori che ne permettano una valutazione. Si affronta infine la dimensione “progettuale” delle politiche per la sicurezza, studiandone teorie e tecniche e fornendo un repertorio di casi di studio e di “buone pratiche” in materia.

Il terzo modulo si concentra invece sul ruolo di società civile e amministrazione pubblica. Dapprima sul ruolo dei movimenti sociali e della società civile nella percezione e “reazione” rispetto alle sfide e alla “domanda” di sicurezza, per poi guardare al tema dell’etica pubblica e del rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata – con una particolare attenzione al caso toscano. Ci si volge poi alle “buone pratiche” sociali e politiche per una sicurezza partecipata, ponendo l’attenzione anche alle politiche di prevenzione della cattiva amministrazione.

Il quarto modulo fornisce infine, con un profilo più tecnico, strumenti di analisi relativi alla disponibilità di nuove “tecnologie” per la sicurezza, in termini di opportunità e limiti applicativi. Il “prisma” sicurezza, capace di riflettere immagini diverse a seconda della direzione del fascio di luce che lo attraversa, viene poi analizzato concentrandoci sulla dimensione urbanistica, sugli aspetti socio-economici (tramite l’individuazione e la lettura critica degli indicatori), ai luoghi di lavoro e al ruolo dei media – e sulle nuove tecnologie e social networks – nell’orientare sia il dibattito che le risposte istituzionale alle sfide della sicurezza.

I 20 relatori intervengono nel corso di seminari della durata di 4 ore ciascuno, per un totale di circa 90 ore complessive di lezione. Al termine del corso di alta formazione, viene rilasciato un attestato finale di partecipazione agli studenti che abbiano frequentato la quota minima di lezioni previste, svolto esercitazioni e project work, e superato la prova finale.

 

 

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